The tale of a shadowy period, a slow and contemplative phase. A collection of photographs taken during outings with the dog in the morning at the height of the pandemic. The growing fascination for pure shadows, seen as Symbols. The need to re-see and fill a sudden void, shifting the gaze in depth between the visible and the concealed, exploring inner landscapes, terrains of communication between the ideal and the real world.
During the day, shadows and shapes move and flow, creating a dance of ephemeral images.Through this piece I wanted to freeze these images to consign them to memory, creating reflections on cyclical events by highlighting them in relation to a minimal and increasingly evanescent human presence.
A parallel and dreamlike imagery, consisting of symbols of life and death, absence and ties, suspensions and reflections. An open narration in which the spectator take part by dialoguing with the images in an experience at the limit of the perceptible, animating his own visual conscience.
During the day, shadows and shapes move and flow, creating a dance of ephemeral images.Through this piece I wanted to freeze these images to consign them to memory, creating reflections on cyclical events by highlighting them in relation to a minimal and increasingly evanescent human presence.
A parallel and dreamlike imagery, consisting of symbols of life and death, absence and ties, suspensions and reflections. An open narration in which the spectator take part by dialoguing with the images in an experience at the limit of the perceptible, animating his own visual conscience.
ITA
Il racconto di un periodo d’ombra, una fase lenta e contemplativa. Una raccolta di fotografie scattate durante le uscite con il cane al mattino in piena pandemia. Immagini come indizi della crescente fascinazione per le ombre pure, considerate come simboli.
La necessità di ri-vedere e di colmare un vuoto improvviso, spostando lo sguardo in profondità tra il visibile e il celato, esplorando i paesaggi interiori, terreni di comunicazione tra mondo ideale e mondo reale.Durante il giorno ombre e forme si muovono e scorrendo sulle superfici creano una danza di immagini effimere.
Con questo lavoro ho voluto fermare queste immagini per consegnarle alla memoria creando riflessioni sugli eventi ciclici, evidenziandoli rispetto a una presenza umana minima e sempre più evanescente.
Un immaginario parallelo e onirico, costituito da simboli di vita e morte, assenza e legami, sospensioni e riflessioni. Una narrazione aperta alla quale lo spettatore prende parte dialogando con le opere in un’esperienza al limite del percettibile animando la propria coscienza visiva.
La necessità di ri-vedere e di colmare un vuoto improvviso, spostando lo sguardo in profondità tra il visibile e il celato, esplorando i paesaggi interiori, terreni di comunicazione tra mondo ideale e mondo reale.Durante il giorno ombre e forme si muovono e scorrendo sulle superfici creano una danza di immagini effimere.
Con questo lavoro ho voluto fermare queste immagini per consegnarle alla memoria creando riflessioni sugli eventi ciclici, evidenziandoli rispetto a una presenza umana minima e sempre più evanescente.
Un immaginario parallelo e onirico, costituito da simboli di vita e morte, assenza e legami, sospensioni e riflessioni. Una narrazione aperta alla quale lo spettatore prende parte dialogando con le opere in un’esperienza al limite del percettibile animando la propria coscienza visiva.